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Rassegna Stampa

18 • 12 • 2017
Montalcino news

Fine anno, è tempo di classifiche. E il sito Winenews.it è andato a vedere quali sono i vini italiani più popolari, quelli più costosi, quelli migliori per giudizio della critica e quelli dal miglior rapporto qualità prezzo nel database di Wine-Searcher (www.wine-searcher.com, aggiornato a dicembre 2017), tra i principali motori di ricerca di vini e quotazioni, che ogni giorno processa oltre 1 milione di ricerche. Grandi nomi del vino italiano, dove non poteva mancare il Brunello di Montalcino, che non a caso sono poi quelli che dominano nelle aste e che, pur appannaggio di pochi, sia per quotazione che per volumi di produzione, contribuiscono in maniera decisiva a tenere alta l’immagine del Belpaese enoico.

In testa alla classifica dei “Most popular”, basata sulla frequenza di ricerca, il n. 1 degli italiani (e n. 10 a livello della lista “mondiale”, dominata dai francesi), è il Sassicaia della Tenuta San Guido, seguito dal Tignanello di Antinori e dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno. Nella “top 10” italiana, al nono e al decimo posto, compaiono il Brunello di Montalcino della Tenuta Greppo di Biondi Santi ed il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova di Casanova di Neri.

Guardando al prezzo medio a bottiglia, termometro importante per il mercato del vino, il n. 1 assoluto è il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, con quotazioni di 860 euro a bottiglia in media, seguito dal Barolo Falletto Riserva di Bruno Giacosa, a 703 euro. Sul podio anche il Masseto, con 613 euro a bottiglia. A seguire, il Brunello di Montalcino Riserva della Tenuta Greppo di Biondi Santi con 479 euro, davanti al Brunello di Montalcino Riserva di Case Basse di Gianfranco Soldera a 461.

Diversissima, ovviamente, la classifica dei “Best Value”, che mette in fila i vini con il miglior rapporto tra punteggio della critica e prezzo. Al top viene il Brunello di Montalcino Pianrosso 2012 di Ciacci Piccolomini d’Aragona (94 punti, per un costo medio a bottiglia di 55 euro), seguito dal Duemani 2012 di Duemani (95 punti e 89 euro), e dal Giusto di Notri 2010 di Tua Rita (94 punti e 57 euro). Ai piedi del podio la Barbera d’Asti La Villa 2015 di Tenuta Olim Bauda (92 punti e 14 euro), seguita dal Barolo Bricco di Pernice 2010 di Elvio Cogno (94 punti e 63 euro), dal Sammarco 2007 di Castello dei Rampolla (94 punti e 66 euro), dal Galatrona 2007 di Petrolo (95 punti e 100 euro a bottiglia in media), dal Vigna di Alceo 2007 ancora di Castello dei Rampolla (95 punti e 107 euro), dal Saffredi 2015 di Fattoria Le Pupille (94 punti per 67 euro), e di nuovo dal Brunello di Montalcino Pianrosso di Ciacci Piccolomini d’Aragona 2010 (94 punti per 68 euro).

Nessun Brunello invece nella classifica dei “Best”, ovvero dei vini con il miglior punteggio dalla critica internazionale, che Wine-Searcher ottiene mettendo insieme quelli di testate come “The Wine Advocate” (Monica Larner per l’Italia), “Wine Spectator” e “The Wine Enthusiast” (con la italian editor Kerin O’Keefe), e di Antonio Galloni e Jancis Robinson, tra gli altri. Qui, a pari merito con 95 punti, vengono nell’ordine il Masseto, il Sorì San Lorenzo di Gaja, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, ed il Barolo Le Rocche del Falletto di Bruno Giacosa. Con 94 punti, seguono il Villa d’Alceo di Castello dei Rampolla, il Sorì Tildin di Gaja, il Solaia di Antinori, il Barolo Romirasco Bussia di Aldo Conterno, lo Sperss di Gaja e l’Ornellaia.

14 • 12 • 2017
Montalcino news

Nella “The top 100 Italian Wines of 2017” di James Suckling compare ancora una volta il Brunello di Montalcino, anche se con una evidente flessione rispetto al 2016, quando ben 18 vini di Montalcino vennero inseriti nei primi 40 posti. Stavolta, nella speciale graduatoria del guru americano, si contano dodici etichette e nessuna riesce a prendere gli agognati 100 punti. L’unico ad entrare nella Top 10 è il Brunello di Montalcino 2012 di Livio Sassetti, che totalizza 98 punti e si posiziona al settimo posto. Stesso punteggio anche per il Brunello di Montalcino Le Lucere 2012 di San Filippo (n.12). A 97 punti troviamo il Solengo 2015 di Argiano (n.18), il Brunello di Montalcino Montosoli 2012 di Altesino (n.21) e il Brunello di Montalcino Pianrosso 2012 di Ciacci Piccolomini d’Aragona (n.22). A 96 punti il Brunello di Montalcino Zodiac Riserva 2011 di Castiglion del Bosco (n.46), il Brunello di Montalcino 2012 di Valdicava (n.55), il Brunello di Montalcino 2012 de La Magia (n.71), il Brunello di Montalcino 2012 de La Rasina (n.72), il Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012 di Casanova di Neri (n.73) e il Brunello di Montalcino 2012 di Casanuova delle Cerbaie (n.74). Totalizza infine 95 punti il Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2012 di Siro Pacenti (n.86).

 

“La classifica dei cento migliori vini italiani di quest’anno si concentra sulla pura qualità - spiega James Suckling -. Abbiamo assaggiato tanti grandi bottiglie nel 2017 e valutato più di 3.5000, di conseguenza è stato difficile restringerla a solo 100 vini”.

20 • 11 • 2017
Montalcino news

In visita al museo della bicicletta presso l’azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona. Paolo Bianchini ci apre le porte di una stanza ad hoc dedicata al ciclismo, con magliette storiche e bici d’epoca che sono dei veri e propri pezzi rari da collezione: Moser, Casagrande, Scarponi, Cipollini, Fondriest, Bitossi, Colnago, sono solo alcune delle “chicche” appartenute ai grandi campioni ed oggi custodite in azienda. Bianchini è stato un bravo ciclista in passato ma anche nel presente se la cava ancora molto bene. Tuttora conserva forti legami con il mondo della bicicletta, con i campioni che spesso vengono da queste parti per parlare di ciclismo e sorseggiare un buon calice di Brunello di Montalcino. Bici e vino un legame solido testimoniato dai numeri di un turismo sportivo in grande crescita e che qui, grazie alle strade bianche e ai suggestivi panorami trova terreno fertile. E poi ci sono i grandi eventi: l’Eroica, la Granfondo del Brunello ma anche quella “mitica” tappa del Giro d’Italia 2010 che toccò proprio Montalcino e che fu impreziosita dalla vittoria di un campione come Cadel Evans con Vincenzo Nibali che si trovava in maglia rosa nella grande corsa a tappe italiana vinta poi da Ivan Basso. Ma Bianchini ha anche la “sua squadra”, l’Asd Brunello Bike, che ha pure un importante scopo sociale: il ricavato dell’acquisto della maglia da parte dei sostenitori viene infatti devoluto in beneficienza. Sport, vino e solidarietà. Un tridente imbattibile e che merita un brindisi. A base di Brunello naturalmente…

15 • 11 • 2017
Wine Enthusiast

Sip or save? Spotting collectible wines may seem daunting, but fear not—help is here with our simple guide to 10 age-worthy styles perfect for your cellar.

 

Brunello di Montalcino

 

Why It’s Classic: Few wines possess the depth, complexity and longevity of Brunello di Montalcino. Made entirely from Sangiovese and created by the Biondi Santi family in the late 19th century, vertical tastings have demonstrated Brunello’s ability to age for decades. Hailing from high-altitude vineyards, classic offerings are fragrant, vibrant, elegant and impeccably balanced. More complex than muscular, they boast sensations of violet, wild cherry, pipe tobacco and earthy notes of leather and underbrush. Bright acidity and firm, refined tannins give them their incredible aging potential. Most estates are small with limited production, meaning many of these gorgeous wines have hefty price tags.

 

Cellar Standards

Biondi Santi, Conti Costanti, Fuligni

 

Modern Marvels

Ciacci Piccolomini d’Aragona, Gianni Brunelli, Le Potazzine

 

Why Collect These Now: There are now more than 200 Brunello producers across the denomination displaying an array of styles, from ethereal to powerful and everything in between. A number of estates are turning out seductive Brunellos that, while still incredibly ageworthy, are approachable sooner than wines made by some of the more storied houses. The best boast succulent fruit, firm, ripe tannins and a compelling combination of structure and elegance. And while never cheap, when compared to more famous, historic labels, many of these younger firms offer impressive quality-to-price ratios that make them a must for any wine lover.

by Kerin O’Keefe

02 • 11 • 2017

Chi Magazine

31 • 10 • 2017
VITAE

BRUNELLO DI MONTALCINO 2012 - 3 VITI

Veste rubino con riflessi granato. Naso ricco incentrato su polpa di ciliegie, ribes rosso, smalto, catrame, rosa appassita, cenni boisé, vaniglia, sottobosco, incenso e cioccolato fondente. Protagonista al gusto un tannino elegante che spalleggia l'acidità; buona progressione con gradevole ritorno di frutta e tartufo. Riposa per 24 mesi in botte grande, seguiti da 8 mesi in bottiglia. Fagiana lardellata al tartufo nero.

ROSSO DI MONTALCINO 2015 - 2 VITI

Rosso rubino trasparente. Apre su sentori fruttati di ciliegia, viola, resina, alloro e note salmastre; seguono polvere di caffè, gomma e cera. Grande spinta acida e tannino che domano l'alcol; lunga persistenza con un finale rinfrescante e fruttato. Matura in botti grandi per 8 mesi, quindi affina per altri 4 in bottiglia. Rosticciana di maiale.

20 • 10 • 2017
Montalcino news

Quattrocento etichette divise in quattro categorie: 100 vini da bere subito, 100 da comprare, 100 da conservare e 100 da riassaggiare. Sono le speciali graduatorie della nuova Guida “I Vini d’Italia” de L’Espresso, curata da Andrea Grignaffini e Antonio Paolini e presentata ieri alla Stazione Leopolda di Firenze. Dopo la rivoluzione di un anno fa, ecco un’altra novità, la categoria dei “100 vini da riassaggiare”, per dare un’ulteriore prospettiva al consumatore, quella evolutiva: una sezione senza classifica, ma che mappa le vecchie annate presenti sul territorio italiano in ordine decrescente di annata, dalla 2013 alla 1985, e in cui si trovano etichette che hanno fatto la storia, come Biondi Santi Brunello di Montalcino 2000.

 

L’approccio che contraddistingue la guida resta quello empirico. Tramite lo strumento analitico delle classifiche, infatti, il consumatore potrà farsi un’idea dello stato dell’arte del vino in Italia, in base non solo alla sua intenzione, ma anche al suo profilo. L’edonista, per esempio, sarà interessato alla dimensione della godibilità al momento del consumo, in una parola, alla bevibilità, cui è dedicata, in un certo senso, la sezione “i 100 vini da bere subito”. Il pragmatico, invece, sarà più sensibile al rapporto qualità/prezzo, che troverà diligentemente compilato, da Nord a Sud, nella sezione “i 100 vini da comprare”. Il collezionista, infine, sarà interessato al potenziale d’invecchiamento, che troverà rappresentato nella sezione della guida dedicata alla longevità, “i 100 vini da conservare”. Nella lista de l’Espresso non manca Montalcino, presente coi suoi Rosso e Brunello in tutte e tre le top 5 (i vini “da riassaggiare”, come detto, sono senza classifica).

 

Durante la presentazione sono stati battuti all’asta, dalla Casa d’Aste Pandolfini, 150 lotti di vini pregiati e da collezione (e altri 350 saranno battuti oggi e domani, nella sede di Pandolfini). Forte l’apprezzamento per il Brunello di Montalcino, e in particolare per quello di Soldera. Un lotto di cinque Riserva (annate dal 1994 al 2002) è andato a 1.800 euro, un lotto di 3 Brunello del 1990 a 1900 euro, una Magnum del 1986 a 1.000 euro, e sempre 1.000 euro ci sono volute per una Rosso dai Vigneti di Brunello Case Basse del 1979.

 

Focus - I vini di Montalcino presenti nella guida “I Vini d’Italia” de L’Espresso 2018

 

“100 vini da bere subito”

 

4. Rosso di Montalcino 2015 - Corte dei Venti

 

6. Brunello di Montalcino 2012 - Terre Nere Campigli Vallone

 

100 vini da comprare”

 

5. Brunello di Montalcino 2012 - Col d’Orcia

 

14. Rosso di Montalcino 2015 - Pian delle Querci

 

32. Brunello di Montalcino 2012 - Caprili

 

“100 vini da conservare”

 

5. Brunello di Montalcino 2012 - Fuligni

 

10. Brunello di Montalcino Riserva 2011 - Stella di Campalto - San Giuseppe

 

15. Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2012 - Mastrojanni

 

22. Brunello di Montalcino Riserva Lupi e Sirene 2011 Podere Le Ripi

 

65. Brunello di Montalcino Piaggione 2012 - Podere Salicutti

 

“100 vini da riassaggiare”

 

Brunello di Montalcino 2006 - La Cerbaiola - Salvioni

 

Brunello di Montalcino 2000 - Biondi Santi

 

Brunello di Montalcino Vigna Pianrosso 1999 - Ciacci Piccolomini

16 • 09 • 2017

L’uomo che porta bottiglie di rosso sull’aereo del Papa, è il produttore del miglior vino italiano 2017. Antonio Fioravante Moretti Cuseri, elegante aretino con 200 paia di scarpe nel guardaroba, ha conquistato il podio del Biwa (Winesider Best Italian Wine Awards) 2017, la classifica dei 50 migliori vini italiani.

Una giuria internazionale, con esperti italiani e da Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna e Giappone, ha stabilito che il vincitore è un rosso toscano, l’Oreno dell’annata 2015. Viene dalla Tenuta Sette Ponti di Castiglion Fibocchi, il paese della Valdarno un tempo famoso per aver custodito i segreti del piduista Licio Gelli e ora per le bottiglie di questo imprenditore della moda, amico di Patrizio Bertelli (Prada) al quale ha ceduto l’azienda Car Shoe, mocassini con pallini artigianali.

Moretti, pur continuando a occuparsi di moda con il figlio Amedeo, ha allargato il suo mondo vinoso. È approdato in Sicilia (a Noto e sull’Etna), e ha esteso la proprietà in Maremma. E a Bolgheri, zona dei Supertuscan, da dove arriva l’Orma, il vino che Francesco ha bevuto sulla rotta Roma-Bogotà. «Al Santo Padre il vino è molto piaciuto, è stato il più apprezzato tra i vini a bordo — assicura il vignaiolo, devoto — le bottiglie sono tutte state svuotate. Ora pensiamo all’Oreno, un concentrato di eleganza dalla straordinaria vendemmia 2015 che ci può far vincere le grandi sfide con i rossi francesi».

Con questo vino nato nel 1999, Moretti aveva già sfiorato la vittoria del Biwa nel 2013 (terzo posto) e nel 2014 (secondo). Sono stati gli americani di Wine Spectator a lanciarlo, inserendolo tra i migliori cinque al mondo (annata 2003). Negli anni è cambiato: resta il Merlot, il Sangiovese è stato sostituito da Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.

Questa edizione del premio ideato dal campione dei sommelier Luca Gardini e dal critico Andrea Grignaffini, conferma la supremazia piemontese: 13 i vini in classifica, contro i 10 toscani. Il Barolo di Elvio Cogno si piazza al 4° posto, davanti a una superstar di Montalcino, il Brunello Tenuta Nuova di Casanova di Neri del vignaiolo Giacomo, vincitore nel 2016. La sorpresa sono i vini di montagna.

Ha conquistato la medaglia d’argento (come la sua etichetta) il dolomitico Terlaner Rarity 1991, 25 anni di affinamento. Subito dopo ecco il raffinato Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2006 della famiglia Lunelli. Il Trentino e l’Alto Adige piantano 5 bandierine, una la Val d’Aosta con il Nathan di Ermes Pavese. E dalle alture arriva il lombardo Sassella Rocce Rosse di Arpepe, il Nebbiolo delle Alpi. È l’anno del debutto del Sangiovese di Romagna, con il Torre San Martino di Maurizio Costa.

«L’Emilia Romagna, anche con i vini dolci e le bollicine, è la vera sorpresa del 2017», commenta Gardini. Tra i 50, la pattuglia che ha accompagnato la rinascita enoica d’Italia: il Sassicaia di Tenuta San Guido (7° posto), il Brunello di Biondi Santi (16°), il San Leonardo dell’omonima tenuta (40°), il Turriga di Argiolas (41°) e il Vintage Tunina di Jermann (49°). E infine alcuni fuoriclasse come il Trebbiano di Valentini (9°) e il Barolo Monprivato di Mauro Mascarello (10°), che viene dalla regione del nonno di Bergoglio, un vignaiolo.

 

Ecco la classifica 

Oreno 2015 – Tenuta Sette Ponti – Toscana

Terlaner Rarity 1991 – Cantina Terlano – Alto Adige

Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trentodoc 2006 – Ferrari F.lli Lunelli – Trentino

Barolo Ravera 2013 – Elvio Cogno – Piemonte

Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012 – Casanova di Neri – Toscana

Valtellina Superiore Rocce Rosse Sassella Riserva 2007 – AR.PE.PE. – Lombardia

Bolgheri Sassicaia 2014 – Tenuta San Guido – Toscana

Gewürztraminer Epokale Spätlese 2009 – Tramin – Alto Adige

Trebbiano d’Abruzzo 2013 – Valentini – Abruzzo

Barolo Monprivato 2012 – Giuseppe Mascarello e figlio – Piemonte

Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Riserva 2011 – Poggio di Sotto- Toscana

Furore Bianco Fiorduva 2015 – Cantine Marisa Cuomo – Campania

Vin Santo di Vigoleno 2007 – Alberto Lusignani – Emilia Romagna

Vecchio Samperi – Marco de Bartoli – Sicilia

Brunello di Montalcino Pianrosso 2012 – Ciacci Piccolomini d’Aragona – Toscana

Brunello di Montalcino 2012 – Biondi Santi – Toscana

Il Caberlot 2014 – Podere il Carnasciale – Toscana

Vernaccia di Oristano Riserva 1991 – Azienda Vinicola Attilio Contini – Sardegna

Barolo Monvigliero 2013 – Comm. G.B. Burlotto – Piemonte

Barolo Ciabot Tanasio 2013 – Francesco Sobrero – Piemonte

Barolo Parussi 2013 – Massolino Vigna Rionda – Piemonte

Taurasi Riserva Vigna Quintodecimo 2012 – Quintodecimo – Campania

Barolo Margheria 2013 – Azelia – Piemonte

Mossone 2015 – Santa Barbara – Marche

Brunello di Montalcino Riserva 2011 – Le Potazzine – Toscana

Morellino di Scansano Riserva Calestaia 2011 – Roccapesta – Toscana

Gattinara Pietro 2013 – Paride Iaretti – Piemonte

Montevetrano 2015 – Montevetrano – Campania

Nathan 2014 – Ermes Pavese – Valle d’Aosta

Barolo Parafada 2013 – Palladino – Piemonte

Barbaresco Rabajà 2014 – Giuseppe Cortese – Piemonte

Barolo Bricco delle Viole 2013 – Mario Marengo – Piemonte

Barolo Gramolere 2013 – Fratelli Alessandria – Piemonte

Brunello di Montalcino 2012 – Col d’Orcia – Toscana

Arcurìa Etna Rosso 2014 – Graci – Sicilia

Barolo Vigna Rionda Ester Canale 2013 – Giovanni Rosso – Piemonte

Faro 2012 – Azienda Agricola Palari – Sicilia

Barbaresco Pora 2014 – Musso – Piemonte

Romagna Sangiovese Riserva Vigna1922 2013 – Torre San Martino – Emilia Romagna

San Leonardo 2011 – Tenuta San Leonardo – Trentino

Turriga 2013 – Argiolas – Sardegna

Amarone della Valpolicella Ca’ del Lupo 2013 – Azienda Agricola Rizzi Luigino e Claudio – Veneto

Franciacorta Cabochon Brut 2012 – Monte Rossa – Lombardia

Private Cuvée Andreas Huber 2015 – Pacher Hof – Alto Adige

Amarone della Valpolicella Classico Riserva La Mattonara 2006 – Zýmē – Veneto

Franciacorta Berlucchi Palazzo Lana Riserva Satèn 2008 – Guido Berlucchi – Lombardia

Malvasia 2015 – Skerk – Friuli Venezia Giulia

Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva San Paolo 2015 – Pievalta – Marche

Vintage Tunina 2015 – Jermann – Friuli Venezia Giulia

Kamen Pietra 2015 – Azienda Agricola Zidarich – Friuli Venezia Giulia

21 • 07 • 2017
Montalcino news

Montalcino finisce al Tour de France. Gli appassionati di uno degli sport più nobili ed eroici lo avranno sicuramente notato durante questi giorni di dirette televisive dedicate alla gara a tappe più famosa al mondo. Il ciclismo, lo sappiamo, è disciplina di aneddoti e leggende, ricordi e cimeli. Come quella bellissima maglia arancio-bianco che non esiste più (adesso è di colore verde) e che Franco Bitossi indossò e conquistò nel 1968. Un anno importante per il ciclista di Carmignano che in quella edizione della “Grande Boucle” vinse la Combinata arrivando primo nella classifica a punti, secondo in quella del Gran Premio della Montagna e ottavo nella generale. Risultati che dimostrarono, ancora una volta, la versatilità e il talento di Bitossi. Ebbene quella mitica maglia dai colori così vivi fa parte della storia del ciclismo. Ed è conservata gelosamente a Montalcino da Paolo Bianchini, ex corridore che ha sfiorato il professionismo (nel momento decisivo ha scelto lo studio) ma che ha mantenuto dei legami fortissimi con il ciclismo e con quei campioni che fanno sognare la gente. E il mondo dei pedali non si è mai dimenticato di lui visto che spesso e volentieri i corridori passano a salutarlo a Montalcino nella azienda di famiglia, la Ciacci Piccolomini d’Aragona, che conduce con la sorella Lucia, dove la sala degustazione non è solo il luogo per scoprire i grandi vini ma anche per respirare la storia del ciclismo. Un piccolo-grande museo ricco di tesori, dove fotografie, maglie e biciclette fanno bella mostra e testimoniano come la passione sia un requisito che non deve mai mancare tanto nel ciclismo come nel vino. La storica maglia portata da Bitossi nel Tour de France del 1968“Questo sport ha sempre fatto parte della mia vita - spiega Paolo Bianchini - ho corso fino al 2002. Sono molto legato a Franco Bitossi e quando è stato contattato dalla Rai per la maglietta lui ha subito fatto il mio nome. Ho ricevuto la chiamata e l’immagine della maglia e il nome di Montalcino sono così finiti in diretta nel corso della trasmissione “Processo alla Tappa”. Conosco molto bene l’ambiente e sono sempre stato benvoluto da tutti. L’ultima dimostrazione l’ho avuta poco tempo fa quando appena tagliato il traguardo della “Charlie Gaulle”, Paolo Savoldelli (due volte vincitore del Giro d’Italia ndr) ha annunciato il mio nome e subito dopo tante persone sono venute a salutarmi. Sono cose che fanno piacere così come ricevere la visita di tante stelle del ciclismo di cui conservo le maglie, cimeli e foto ricordo”. Come quelle con Francesco Moser, di cui Bianchini è amico da anni ricevendo in dono anche una delle prime casacche da campione d’Italia del fuoriclasse di Palù di Giovo. E a proposito di “divise famose” del ciclismo fanno bella mostra al museo le magliette di campioni del mondo di Gianni Bugno, Maurizio Fondriest e Mario Cipollini. Un legame, quello con i professionisti, che non si è mai interrotto e che prosegue con i protagonisti di oggi: Manuel Quinziato, Franco Pellizzotti, Daniele Bennati, Francesco Casagrande e Matteo Trentin sono solo alcuni dei tanti nomi passati per la Ciacci Piccolomini d’Aragona per bere un calice di buon Brunello e parlare di ciclismo in un ambiente rilassato e disteso. E poi c’è anche la solidarietà. Perché la famiglia Bianchini con la sua Asd “Brunello Bike” mette in vendita le maglie da ciclismo dell’associazione, il cui ricavato, ogni anno, va in beneficenza. Un’idea che vale una grande classica.

13 • 07 • 2017
James Suckling
It’s tradition that JamesSuckling.com spends the 4th of July holiday in Tuscany and throws, what we like to call, a Magnum Party. Winemakers from all over Italy come to hangout and drink great wines, and this year was no exception. More than 260 vintners, each with a magnum of their own, came to Osteria dell’Acquolina, a beautiful restaurant in Tuscany near James’ house with a wide-open backyard perfect for grilling. 
 
But unlike in previous years, we had something a little extra to celebrate this time. Last month in Hong Kong, the Italian government honored James at the Central Plaza with a knighthood as a Cavaliere dell’Ordine della Stella d’Italia. The award was bestowed to him for the decades he spent promoting Italy and its wines across the world (especially Asia). This party was the first time he truly was able to celebrate with all of the people who make Italian wine what it is today. As he already wrote, the knighthood wouldn’t have been possible without all the top producers of Italy making so many great wines over the last decade.
 
Guests started with bubbles by Bellavista and Frescobaldi (Leonia Brut) before making their way to the grand table where we kept the magnums. A massive barbecue of local beef and sausages and music by Surahn Sidhu, who flew all the way from Australia, kept the party going well until 1 a.m. Surahn is currently with the rock band FlightFacilities and was formerly a guitarist with Empire of the Sun. By about 2 a.m., we had finished the magnums and moved on to a few bottles of 2006 Taittinger Comte de Champagne. What a night.
 
Attendees included Agricola San Felice, Allegrini, Altesino e Caparzo, Amantis, Antinori, Arceno, Argiano, Banfi, Barberani, Barolo Bosco, Bellaria, Bellavista, Bersano, Bibi Graetz, Bosco Agostino, Buon Tempo, Ca’ Romè di Romano Marengo, Ca’ Rugate, Camigliano, Canalicchio di Sopra, Capanna, Caparzo, Capezzana, Casa Emma, Casaloste, Casanova di Neri, Casanuova delle Cerbaie, Casisano, Castello del Terriccio, Castello di Gabbiano, Castello di Meleto, Castello di Monsanto, Castello di Querceto, Castelvecchio, Castiglion del Bosco, Cava d’Onice, Ceretto, Chioccioli, Chioccioli Altadonna, Ciacci, Collavini, Colle Bereto, Collemassari, Collemattoni, Coppo, Cortonesi, Cresti, Cristiano Veglio, Donatella Cinelli Colombini, Donnafugata, Duemani, Elio Grasso, Empson, Fattoria Le Pupille, Felsina, Folonari, Fontodi, Fossa Mala, Frescobaldi, Fuligni, Gagliole, I Balzini, Il Borro, Il Caberlot, Il Pollenza, Jermann, Kellerei, La Massa, La Valentina, Le Pupille, Lis Neris, Luca D’Attoma, Lungarotti, Maculan, Manzone, Marchesi di Barolo, Mastrojanni, Mate, Mauro Molino, Mazzei, Michele Chiarlo, Michele Satta, Mocine, Montegrossi, Montezemolo, Nals Margreid, Nardi, Nino Franco, Nittardi, Orma, Ornellaia, Paolo Calì, Paradiso di Frassina, Parusso, Petrolo, Pio Cesare, Podere Gianni Gagliardo, Podere Poggio Scaletta, Podere San Cristoforo, Prà, Querciabella, Renieri, Renzo Marinai, Ricasoli, Rocca delle Macie, Ruffino, San Fabiano Calcinaia, San Polino, Sassetti, Schiopetto, Sesta di Sopra, Sette Ponti, Siro Pacenti, Tassi, Tenuta di Sesta, Tenuta Sette Ponti, Tenute del Cerro, Terra al Sole, Toalini, Tommasi, Tua Rita, Uccelliera, Valdicava, Valter, Vecche Terre di Montefili, Vie de Romans, Vignamaggio, Vignavecchia, Villa Trasqua, Vinosia, Viticcio, Volpaia, WineAuction, Zonin
17 • 05 • 2017

Io sono un Cyclist, focus su: Paolo Bianchini

02 • 05 • 2017
James Suckling

2012 is not a vintage to miss for fans of Brunello di Montalcino. James has now tasted nearly 170 wines from the 2012 vintage (first report, second report) and it’s clear that these wines “have [a lot] in common with the legendary 2010 vintage and are most like the 2004s, a harmonious and gorgeous year for Brunellos.” As he wrote in November, these are wines with “beautiful aromas, vibrant fruit, lively acidity, and ultra-fine tannins. These sangioveses are much more precise and finer than the bolder and riper 2011s.”

Here are his top 25 for the vintage. And the best part? Every wine on this list sells for under $100.  James made the ranking according to lowest price and highest rating in hopes of focusing on the best values in the vintage.

 

1Livio Sassetti Brunello di Montalcino 2012

2San Filippo Brunello di Montalcino Le Lucere 2012

3Ciacci Piccolomini d'Aragona Brunello di Montalcino Pianrosso 2012

4Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012

5Argiano Brunello di Montalcino 2012

6Casanuova delle Cerbaie Brunello di Montalcino 2012

7La Magia Brunello di Montalcino 2012

8Castiglion del Bosco Brunello di Montalcino 2012

9La Rasina Brunello di Montalcino 2012

10Lazzeretti Brunello di Montalcino 2012

11Valdicava Brunello di Montalcino 2012

12Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012

13Talenti Brunello di Montalcino 2012

14Renieri Brunello di Montalcino 2012

15Siro Pacenti Brunello di Montalcino Pelagrilli 2012

16Bellaria Brunello di Montalcino Assunto 2012

17Cordella Brunello di Montalcino 2012

18Poggio Antico Brunello di Montalcino 2012

19Canalicchio di Sopra Brunello di Montalcino 2012

20Celestino Pecci Brunello di Montalcino 2012

21Collosorbo Brunello di Montalcino 2012

22Uccelliera Brunello di Montalcino 2012

23Sesta di Sopra Brunello di Montalcino 2012

24San Polino Brunello di Montalcino Helichrysum 2012

25Eredi Fuligni Brunello di Montalcino 2012

09 • 04 • 2017
LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZA GOLOSA - VINITALY

Assaggi da non perdere

Barolo, Brunello, Amarone e Bollicine, Grandi Firme

CIACCI PICCOLOMINI (Pad. 9 Stand C9) Sontuoso Brunello Pianrosso, ma provate pure il Rosso di Montalcino.

05 • 04 • 2017
Montalcino news

Da anni, Luciano Ferraro, caporedattore del Corriere della Sera e curatore del blog DiVini e il sommelier Luca Gardini raccontano storie di vini e di vignaioli. Quest’anno il loro prezioso libro è dedicato a I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia 2017 (Edizioni del Corriere della Sera). Non è facile raccontare il vino, ma Ferraro e Gardini non sono mai venuti meno a un insegnamento di Luigi Veronelli. Dietro ogni bottiglia c’è una vita, ci sono passione e dedizione, ci sono anni e anni di sacrifici per ottenere un prodotto speciale e altrettanti di sforzi e tormenti per farsi conoscere. C’è una parte del libro, molto interessante, dedicata alla storia della vite e ai principali vitigni coltivati in Italia.
Nella sezione della guida dedicata ai migliori vignaioli d’Ialia, Montalcino è presente con ben 8 “signori” del Brunello: Elisabetta Gnudi Angelini (Altesino), Jacopo Biondi Santi (Tenuta Greppo Biondi Santi), Giovanni Neri (Casanova di Neri), Massimo Ferragamo (Castiglion del Bosco), Paolo e Lucia Bianchini (Ciacci Piccolomini d’Aragona), Alessandro Mori (Il Marroneto), Francesco Illy (Podere Le Ripi) e Gigliola Gorelli (Le Potazzine).
C’è poi la parte dedicata ai vini, sono 100 quelli selezionati da Luca Gardini che hanno ottenuto un punteggio oltre i 90/100. Ed anche qui il Brunello la fa da padrone con ben … etichette. i più quotati dal Sommelier sono il Brunello di Montalcino 2012 di Poggio di Sotto e quello di Salvioni che conquistano entrambi 96 punti.

Focus - I Brunello nella Top 100 di Luca Gardini 
96. Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2012
96. Salvioni Brunello di Montalcino 2012
95. Capanna Brunello di Montalcino 2012
95. Il Poggione Brunello di Montalcino Riserva 2010 Vigna Paganelli
95. Siro Pacenti Brunello di Montalcino 2012 Vecchie Vigne
94. Caparzo Brunello di Montalcino 2012
94. Lisini Brunello di Montalcino 2012
94. Mocali Brunello di Montalcino 2010 Riserva Vigna delle Raunate
93. Col d’Orcia Brunello di Montalcino 2012
93. Collemattoni Brunello di Montalcino 2012
93. Tenute Silvio Nardi Brunello di Montalcino 2012
91. Terre Nere Campigli Vallone Brunello di Montalcino 2012

29 • 03 • 2017

Guida ai vini e ai produttori d'eccellenza del 2017 a cura di Luciano Ferraro e Luca Gardini

23 • 03 • 2017
Montalcino news

Montalcino fa la parte del leone, con ben 16 realtà enoiche presenti sul territorio che voleranno negli States dal 6 al 12 maggio, per il Wine Spectator’s Grand Tour 2017, uno dei road show più esclusivi e attesi, promosso dalla rivista che ha scelto una rosa di 240 vini tra tutti quelli che hanno conquistato un punteggio superiore a 90/100, che farà tappa a Las Vegas (6 maggio), Chicago (9 maggio) e Miami (12 maggio). Montalcino ed il suo Brunello confermano dunque il loro potenziale a livello mondiale e daranno bella mostra di sé in una delle “vetrine” internazionali più prestigiose confermando la passione americana per il “re” del Sangiovese.

 

Focus - Le cantine di Montalcino dello Wine Spectator’s Grand Tour 2017 

Allegrini (è presente a Montalcino con San Polo)

Altesino

Antinori (è presente a Montalcino con Pian delle Vigne)

Castello Banfi

Bertani (è presente a Montalcino con Val di Suga)

Caparzo

Carpineto

Casanova di Neri

Ciacci Piccolomini d’Aragona

Marchesi de’ Frescobaldi (è presente a Montalcino con CastelGiocondo)

Fuligni

Luce della Vite

Siro Pacenti

Ruffino (è presente a Montalcino con Greppone Mazzi)

San Felice (è presente a Montalcino con Campogiovanni)

Valdicava

17 • 03 • 2017
LA GAZZETTA DELLO SPORT

Ciacci Piccolomini d'Aragona

Brunello Pianrosso 2012

al 25° posto con 96/100

17 • 03 • 2017
Montalcino news

“Brunello in Cattedra” nasce per accompagnare un pubblico di esperti e appassionati nella scoperta e approfondimento di un territorio unico, che da secoli produce un vino straordinario. Il 23 marzo, al Relais Bellaria di Bologna, si terrà una degustazione guidata, di sette etichette di Brunello, presieduta dal maestro sommelier Roberto Gardini. Verrete guidati nella degustazione di un vino che nell’Ottocento ha cambiato il destino di Montalcino, stravolgendolo e portandolo al successo con il Brunello, sia in Italia che all’estero. Aziende storiche. Territori diversi. Innovazione per alcuni. Tradizione per altri. Quello che principalmente lega queste sette realtà è la grande passione per il proprio lavoro, la stessa che lo staff di Arte&Vino vuole trasmettere durante gli assaggi di questi vini. Al termine della degustazione ci sarà una selezione di formaggi e salumi tipici della tradizione toscana.

Focus - I vini in degustazione

Brunello di Montalcino 2012 Casanova di Neri

Brunello di Montalcino 2012 Capanna di Cencioni

Brunello di Montalcino 2011 Tenuta Le Potazzine

Brunello di Montalcino 2011 Azienda Agricola Uccelliera

Brunello di Montalcino 2011 Azienda Agricola Il Marroneto

Brunello di Montalcino 2007 Azienda Agricola Podere Le Ripi

Brunello di Montalcino 2004 Ciacci Piccolomini d’Aragona

17 • 03 • 2017
Montalcino news

Per il sesto anno consecutivo Luca Gardini, uno fra i più talentuosi degustatori internazionali, suggerisce, sulla Gazzetta dello Sport, le sue etichette indimenticabili e, come ogni volta, il Brunello di Montalcino lascia il segno. Dopo aver premiato un Porto, un Dom Perignon, il Barolo Cà d’Morissio di Mauro Mascarello, il Riesling di Prum e, lo scorso anno con 100/100, il Brunello Riserva Cerretalto 2010 di Casanova di Neri, quest’anno incorona, con 99 punti, Willi Schaefer Riesling Aulese Graacher Domprobst 2015. Al secondo posto, sempre con 99 punti torna il Brunello di Montalcino di Casanova di Neri con l’etichetta Tenuta Nuova 2012 seguito, sul terzo gradino del podio, dal Bordeaux 2015 Chateau Pichon Baron, sempre a 99 punti. Nella classifica dei 50 più quotati vini secondo Gardini, sono altri i Brunello a comparire. Al n. 12 si trova il Brunello de Il Marroneto Madonna delle Grazie 2012 con 98 punti seguito dal Brunello 2012 Pianrosso di Ciacci Piccolomini d’Aragona al n. 25 con 96 punti, per chiudere al n. 30 con Le Potazzine che conquistano sempre 96 punti.

17 • 03 • 2017

CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA

Rosso di Montalcino 2014 Rossofonte                   94/100

L’olfatto viene catturato da interessanti note di frutti di bosco. Sorprendente il sapore di more che ritroviamo in bocca, anche in questo caso ci si trova al cospetto di un vino ricercato, dotato di un’inconfondibile eleganza. L’acidità ed il tannino risultano molto fini. Struttura soave, dotata di stile. Estremamente apprezzato ed appagante l’allungo nel finale. Mantiene intatto il proprio carattere, esprimendolo con fierezza una rotondità ed una dolcezza piena.

 

Rosso di Montalcino 2015                       93/100

Si presenta con un aroma intenso che penetra nella narici in maniera inequivocabile: more principalmente. Molto diretto ed intenso. In bocca libera una piacevole sensazione di lamponi e di mirtilli circondati da una leggera balsamicità nel finale. L’ acidità è vagamente accentuata, il tannino tutto sommato morbido. Corpo e struttura risultano imponenti, un “piccolo Brunello”. Elegante, fine, con carattere e determinazione.

 

Brunello di Montalcino 2012                  96/100

Al naso si sprigionano degli aromi fantastici di frutta fresca, di lamponi, di fragole, il tutto in maniera molto netta. É diretto, con un’ampiezza di frutti di bosco incredibile; la frutta fresca si imprime in maniera netta nel palato, il tannino è molto delicato e morbido, asciuga leggermente nel finale (con piacere), l’acidità è bilanciata in maniera ottimale. La struttura è quella dei rossi di gran classe: pieno, robusto, intenso. Un vino che promette molto bene anche nel tempo.

 

Brunello di Montalcino 2012 Pianrosso                97/100

Apre con dei sentori puliti e fini di frutti di bosco che invadono piacevolmente la cavità nasale. Al palato si sprigiona la sua balsamicità unita ad un sentore di more e fragoline di bosco ben definito. È caldo, morbido, la tannicità risulta addolcita, mentre l’acidità si fa sentire in maniera molto cortese, giusto per spalleggiare il prodotto. Nel complesso è un vino completo, adatto alla lunga conservazione. Pulito, ampio, senza mai perdere la sua finezza e la sua eleganza (marchio distintivo dell’azienda) esprime un allungo incredibile. Ha la stoffa del fuori classe…

14 • 03 • 2017
James Suckling

We had a feeling that Great Wines of Italy USA could break records—and we were right. A record 163 wineries poured across four cities (Miami, New York City, Beverly Hills, and San Francisco) and, as it would happen, a record number of consumers and trade registered (nearly 3,500!).

The series kicked off last Sunday on the rooftop of the East hotel in Miami, where producers gathered for a glass of Bellavista sparkling and a few brief words from James. The tasting started the following Monday at the Moore Building in Miami’s posh design district, though you would have thought it was the Friday of a three-day weekend judging by the crowd. Barely 45 minutes after doors opened, the two-story venue was packed (more than 700)—and stayed that way for the next four hours. The crowd was one of the most diverse we’ve seen at a JS.com event. People of all ages and backgrounds came out in full force and from first-time drinkers to seasoned collectors, the energy level in the room was palpable.

 

Not to be outdone was our New York crowd, who we welcomed two days later at Chelsea’s IAC, a beautiful venue with floor to ceiling glass walls. And like Miami, the room was packed shortly after doors opened. Crowds numbering 700 strong made a beeline for the Brunellos and Barolos, which were bundled together in a different section of the room near the booth for Sea Shepherd, which JS.com supports and invited to all four cities. Shout out to Andrew Zachy from Zachy’s Wine & Liquor for doing a top-notch job setting up the wines.

 

The next day the JS.com team flew to the west coast for our third city: Beverly Hills. The ballroom at the Montage Hotel, located near the city’s famous Rodeo Drive, saw the same diverse, excited consumers and trade that we saw in Miami and New York. Countless winemakers and producers poured for this wide-ranging group, whose questions ranged from oak treatment to basic geography. Truly there was something for everybody in all four cities. As the night went on, the crowd (700 strong!) got younger, and by the end of the tasting, wineries were out of pours.

That night the JS.com team hopped on a giant tour bus and drove north to sunny San Francisco, where we arrived on Saturday around 6 a.m. After a short breakfast, we pulled into the Presidio Golden Gate Club and started setting up for the final leg of our tour. Though the previous three cities saw good numbers lining up before doors opened, San Francisco had a line that wrapped around the building. It was sign of the crowd to come, as nearly 800 people flowed through the three rooms filled with Italy’s best wines. With glittering views of the Golden Gate Bridge and the San Francisco Bay, the event was a fitting end to a series that will go down as one of the most exciting in JS.com history.

Participating wineries include Poderi Aldo Conterno, Allegrini, Altesino, Amantis, Tenute Ambrogio & Giovanni Folonari, Andretta, Vitanza, Tenuta di Arceno, Argiano, Castello Banfi, Barberani, Bellaria, Bellavista, Bersano, Bibi Graetz, Boscarelli, Bosco Agostino, Brancaia, Bruno Giacosa ,Ca’ del Bosco, Ca’ Romé di Romano Marengo, Ca´Rugate, Cafaggio,, Caiarossa, Camigliano, Cantalici, Caparzo, Capezzana, Caprili, Casale del Giglio, Casanova di Neri, Cascina Bruni, Castelli del Grevepesa, Castello di Bossi, Castello di Gabbiano, Castello di Meleto, Castello di Monsanto, Castello Romitorio, Castiglion del Bosco, Ceralti, Tenute del Cerro – La Poderina, Chioccioli Altadonna, Ciacci Piccolomini D’Aragona, Collazzi, Colle Bereto, Collemassari, Grattamacco, Collosorbo, Conti Zecca, Cordero di Montezemolo, Cusumano, Di Giovanna, Donnachiara, Donnafugata, Elio Grasso, Eredi Fuligni, Fabrizio Dionisio, Falesco, Fantinel, Fattoria di Magliano, Fattoria Le Pupille, Feudo Maccari, Tenuta di Fiorano, Fontanafredda, Fonzone, Fossa Mala, Franz Haas, Frescobaldi, Tenuta Friggiali, Pietranera, Gagliole, Gianni Gagliardo, Giovanni Manzone, Giovanni Sordo, Il Borro, Il Bosco di Grazia, Il Molino di Grace, Il Pollenza, Jermann, La Lecciaia, La Magia, La Massa, La Rasina, La Valentina, Lamole di Lamole, Le Filigare, Lis Neris, Livio Sassetti, Loredan Gasparini, Luce della Vite, Marchesi Antinori, Marchesi di Barolo, Masi, Máté, Mauro Molino, Mazzei, Monte Antico, Monteverro, Nals Margreid, Negretti, Orma, Ornellaia, Paolo Conterno, Parusso, Petra, Petrolo, Piazzano, Pieropan, Pietro Carciogna, Pio Cesare, Pitars, Podernuovo a Palazzone, Poggio al Tesoro, Poggio Antico, Poggio Argentiera, Poggio la Noce, Prà, Principe Corsini, Prunotto, Querciabella, Renato Ratti, Renieri, Roberto Voerzio, Rocche dei Manzoni, Ronco Blanchis, San Fabiano Calcinaia, San Felice, San Filippo, San Polino, Schiopetto, Tenuta di Sesta, Tenuta Sette Ponti, Silvio Nardi, Siro Pacenti, Tassi, Tenimenti d’Alessandro, Tolaini, Tommasi, Tony Sasa, Tormaresca, Tornatore, Cantina Tramin, Tua Rita, Uccelliera, Umani Ronchi, Valdicava, Vecchie Terre di Montefili, Vie di Romans, Vignamaggio, Villa Trasqua, Vinosia, Vitalonga, Vite Colte, Viticcio, Zisola, Zonin – Castello di Abola.

 

09 • 03 • 2017
Montalcino news

Montosoli di Altesino, Tenuta Greppo Biondi Santi e Pianrosso di Ciacci Piccolomini d’Aragona sono i migliori Brunello 2012 che risultano dall’indagine che la MontalcinoNews ha elaborato incrociando i giudizi dei cinque massimi critici mondiali: James Suckling, Monica Larner, corrispondente in Italia per Robert Parker e “The Wine Advocate”, Ian D’Agata per “Vinous” di Antonio Galloni, Kerin O’Keefe, italian editor di “Wine Enthusiast” e Walter Speller, voce autorevole di JancisRobinson.com. Ma se questi sono i vini che mettono d’accordo tutti, ogni esperto ha le proprie preferenze. Per Larner e O’Keefe il migliore è il Brunello Madonna delle Grazie di Marroneto con 99 punti, che conquista anche il palato di Speller insieme al Tenuta Greppo Biondi Santi (18 punti). Suckling predilige il Brunello di Livio Sassetti e Le Lucère di San Filippo (98 punti), mentre Il Piaggione di Salicutti ed il Brunello San Filippo (95+) sono i preferiti di Ian D’Agata.

08 • 03 • 2017
Montalcino news

“La mia prima impressione sul 2012 era sì che fosse una grande annata ma non che fosse una vendemmia eccezionale, come la 2010, tanto da meritare le 5 stelle che il Consorzio le ha attribuito. Mi sono ricreduto quando mi sono sorpreso ad attribuire a molte delle etichette assaggiate, l’ottimo punteggio di 17”. Così Walter Speller, voce autorevole di JancisRobinson.com, commenta l’annata 2012 presentando la lista dei suoi assaggi corredata dagli immancabili punteggi. “La vendemmia - ha aggiunto Speller - sembrava presentare un enigma. Le vendemmie 2011 e 2012 sono entrambe il risultato di due annate calde ma, se il 2011 si presentava pesante e alcolico, caratteristiche che in alcuni casi fanno temere per una potenziale longività, il 2012 non potrebbe essere più diverso. Si ha un’abbondanza di fresca acidità, sentore di frutti rossi, alcolicità ben contenuta e tannini decisi”. Il “super degustatore”, ha assaggiato ben 139 etichette di Brunello di Montalcino 2012, 40 di Brunello 2012 Selezione, 4 Brunello 2011 e 32 Riserva 2011 e 2 Riserva 2010.

Focus - I punteggi

18. Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2012

18. Tenuta Greppo Biondi Santi Brunello di Montalcino 2012

17.5+. Salvioni Brunello di Montalcino 2012

17.5. Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012

17.5. Casa Raia Brunello di Montalcino 2012

17.5. La Magia Brunello di Montalcino 2012

17.5. Sesti Brunello di Montalcino 2012

17.5. Gianni Brunelli Le Chiuse di Sotto Brunello di Montalcino 2012

17.5. Canalicchio di Sopra Brunello di Montalcino 2012

17.5. Cupano Brunello di Montalcino 2012

17.5. Fuligni Brunello di Montalcino 2012

17.5. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2012

17.5. Le Potazzine Brunello di Montalcino 2012

17.5. Podere Le Ripi Brunello di Montalcino I Lupi e Le Sirene 2012

17.5. L’Aietta Brunello di Montalcino 2012

17++. Il Marroneto Brunello di Montalcino 2012

17++. Poggio Antico Brunello di Montalcino Altero 2012

17++. Fattoi Brunello di Montalcino 2012

17+. Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2012

17+. Col d’Orcia Brunello di Montalcino 2012

17+. Baricci Brunello di Montalcino 2012

17+. Conti Costanti Brunello di Montalcino 2012

17+. Terralsole Brunello di Montalcino 2012

17+. Le Chiuse Brunello di Montalcino 2012

17+. Le Macioche Brunello di Montalcino 2012

17+. San Polino Brunello di Montalcino Helichrysum 2012

17+. Villa Poggio Salvi Brunello di Montalcino Pomona 2012

17+. Caparzo Brunello di Montalcino La Casa 2012

17+. Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino Vigna del Fiore 2012

17. La Mannella Brunello di Montalcino 2012

17. SanLorenzo Brunello di Montalcino 2012

17. Casisano Colombaio Brunello di Montalcino 2012

17. Corte Pavone Brunello di Montalcino 2012

17. Tiezzi Poggio Cerrino Brunello di Montalcino 2012

17. Luce della Vite Brunello di Montalcino 2012

17. Mastrojanni Brunello di Montalcino 2012

17. Baccinetti, Saporoia Brunello di Montalcino 2012

17. Talenti Brunello di Montalcino 2012

17. Padelletti Brunello di Montalcino 2012

17. Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino 2012

17.Val di Suga Brunello di Montalcino 2012

17. Poggio dell’Aquila Brunello di Montalcino 2012

17. Querce Bettina Brunello di Montalcino 2012

17. Scopetone Brunello di Montalcino 2012

17. Collemattoni Brunello di Montalcino 2012

17. Il Poggione Brunello di Montalcino 2012

17. La Capanna Brunello di Montalcino 2012

17. Canalicchio di Franco Pacenti Brunello di Montalcino 2012

17. Bellaria Brunello di Montalcino 2012

17. Altesino Brunello di Montalcino 2012

17. Lisini Brunello di Montalcino 2012

17. Màté Brunello di Montalcino 2012

17. Poggio Antico Brunello di Montalcino 2012

17. Mocali Brunello di Montalcino Vigna delle Raunate 2012

17. Castello Romitorio Brunello di Montalcino Filo di Seta 2012

17. Tenute Silvio Nardi Brunello di Montalcino Poggio Doria 2012

17. Bellaria Brunello di Montalcino Assunto 2012

17. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Pelagrilli 2012

17. Donatella Cinelli Colombini Brunello di Montalcino Progetto Prime Donne 2012

17. La Mannella Brunello di Montalcino Poggiarelli 2012

17. Tiezzi Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2012

16.5+. Donatella Cinelli Colombini Brunello di Montalcino 2012

16.5+. Poggio Nardone Brunello di Montalcino 2012

16.5+. Fornacina Brunello di Montalcino 2012

16.5+. Fanti Brunello di Montalcino Vallocchio 2012

16.5. Donna Olga Brunello di Montalcino Le Cacce 2012

16.5. La Lecciaia Brunello di Montalcino Vigna Manapetra 2012

16.5. La Togata Brunello di Montalcino La Togata dei Togati 2012

16.5. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino Pianrosso 2012

16.5. Luigi Fanti Brunello di Montalcino Il Colle del Fante 2012

16.5. Renieri Brunello di Montalcino 2012

16.5. Pietroso Brunello di Montalcino 2012

16.5. San Polino Brunello di Montalcino 2012

16.5. Uccelliera Brunello di Montalcino 2012

16.5. Paradisone Brunello di Montalcino 2012

16.5. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino 2012

16.5. Tenute Silvio Nardi Brunello di Montalcino 2012

03 • 03 • 2017
Montalcino news

“Il 2012? Un assaggio squisito dopo l’altro”. Così Ian D’Agata ha descritto il Brunello di Montalcino degustato per “Vinous” di Antonio Galloni, ex “pupillo” di Robert Parker e dal 2013 “one man show” nella sua personale rivista. Nel dare i punteggi, tanto importanti per i produttori che presentano le proprie annate sui mercati del mondo, Ian D’Agata descrive così il Brunello di Montalcino entrato in commercio lo scorso gennaio: “la vendemmia 2012 si distingue per la sua qualità elevata e costante: un esempio di equilibrio impeccabile, vibrante acidità e tannini a grana fine impreziositi da aromi e sapori di frutti prevalentemente rossi, arancio sangue e minerali, caratteristiche che preannunciano una grande longevità”.

Focus - I punteggi di Ian D’Agata per “Vinous”

95+. Salicutti Brunello di Montalcino Il Piaggione 2012

95+. San Filippo Brunello di Montalcino 2012

94+. Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2012

94+. Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2012

94+. Siro Pacenti Brunello di Montalcino 2012

94+. Mastrojanni Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2012

94+. Costanti Brunello di Montalcino 2012

94. Podere Scopetone Brunello di Montalcino 2012

94. Tenuta Greppo Biondi Santi Brunello di Montalcino 2012

93+. La magia Brunello di Montalcino Ciliegio 2012

93+. Le Ragnaie Brunello di Montalcino Fornace 2012

93+. Fuligni Brunello di Montalcino 2012

93+. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2012

93+. Le chiuse di Sotto Gianni Brunelli Brunello di Montalcino 2012

93+. Il Poggione Brunello di Montalcino 2012

93+. Mastrojanni Brunello di Montalcino 2012

93+. San Lorenzo Brunello di Montalcino Bramante 2012

93+. Il Marroneto Brunello di Montalcino 2012

93+. La Torre Brunello di Montalcino 2012

93+. Paradisone

93. Sesta di Sopra Brunello di Montalcino 2012

93. Caprili Brunello di Montalcino 2012

92+. Salvioni (La Cerbaiola) Brunello di Montalcino 2012

92+. Cupano Brunello di Montalcino 2012

92+. Frescobaldi Luce della Vite Brunello di Montalcino 2012

92+. Le Ragnaie Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2012

92+. Canalicchio di Sopra Brunello di Montalcino 2012

92+. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino Pianrosso 2012

92+. Le Ragnaie Brunello di Montalcino 2012

92+. Le Gode Brunello di Montalcino 2012

92+. Le Potazzine Brunello di Montalcino 2012

92+. La Gerla Brunello di Montalcino 2012

92+. Baricci Brunello di Montalcino 2012

92+. Patrizia Cencioni Solaria Brunello di Montalcino 2012

92+. Pinino Brunello di Montalcino 2012

92. Cerbaiona Brunello di Montalcino 2012

92. La Fortuna Brunello di Montalcino Giobi 2012

92. Canalicchio Franco Pacenti Brunello di Montalcino 2012

92. Il Paradiso di Frassina Brunello di Montalcino Moz Art Wine 2012

92. Fossacolle Brunello di Montalcino 2012

92. Cortonesi (Former La Mannella) Brunello di Montalcino Poggiarelli 2012

92. La Fortuna Brunello di Montalcino 2012

92. Collosorbo Brunello di Montalcino 2012

92. Agostina Pieri Brunello di Montalcino 2012

92. La Magia Brunello di Montalcino 2012

92. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Pelagrilli 2012

92. Collelceto Brunello di Montalcino 2012

92. Mocali Brunello di Montalcino Vigna delle Raunate 2012

92. Tenuta di Sesta

92. Podere Le Ripi Brunello di Montalcino I Lupi e Le Sirene 2012

91+. Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012

91+. La Togata Brunello di Montalcino 2012

91+. Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012

91+. Palazzo Brunello di Montalcino 2012

91+. Antinori Pian delle Vigne Brunello di Montalcino 2012

91+. Caparzo Brunello di Montalcino Vigna La Casa 2012

91+. Collemattoni Brunello di Montalcino 2012

91+. Capanne Ricci Brunello di Montalcino 2012

91+. Aisna Brunello di Montalcino 2012

91+. Verbena Brunello di Montalcino 2012

91+. San Filippo Brunello di Montalcino Le Lucère

91. Tenute Silvio Nardi Brunello di Montalcino Poggio Doria 2012

91. Cortonesi (Former La Mannella) Brunello di Montalcino La Mannella 2012

91. Castiglion del Bosco Brunello di Montalcino Campo del Drago 2012

91. Frescobaldi CastelGiocondo Brunello di Montalcino 2012

91. Talenti Brunello di Montalcino 2012

91. Castello di Romitorio Brunello di Montalcino 2012

91. Voliero Brunello di Montalcino 2012

91. Uccelliera Brunello di Montalcino 2012

91. La Poderina Brunello di Montalcino 2012

91. Casanova di Neri Brunello di Montalcino 2012

91. Pietroso Brunello di Montalcino 2012

91. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino 2012

91. Castiglio del Bosco Brunello di Montalcino 2012

91. Col d’Orcia Brunello di Montalcino Vendemmia 2012

91. Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino 2012

91. Molino del Piano Brunello di Montalcino 2012

91. Altesino Brunello di Montalcino 2012

91. Terre Nere Brunello di Montalcino 2012

91. Tassi Brunello di Montalcino 2012

91. Sesti Brunello di Montalcino 2012

91. SassoDiSole Brunello di Montalcino 2012

03 • 03 • 2017
Montalcino news

Montosoli Altesino, Pianrosso Ciacci Piccolomini d’Aragona, Poggio di Sotto, Tenuta Greppo Biondi Santi. Ecco i migliori Brunello di Montalcino 2012 che mettono d’accordo quattro massimi critici mondiali: James Suckling, Monica Larner, corrispondente in Italia per Robert Parker e “The Wine Advocate”, Ian D’Agata per “Vinous” di Antonio Galloni, Kerin O’Keefe, Italian editor di “Wine Enthusiast”. La MontalcinoNews, dopo aver pubblicato tutti gli assaggi separatamente, ha deciso così di fare un incrocio e stilare la “top 10” delle etichette che hanno trovato un posto di rilievo negli assaggi di quattro dei più influenti critici mondiali di vino. Nel dettaglio, al primo posto, con un totale di 380+ punti su 400, si piazza il Brunello di Montalcino 2012 Montosoli di Altesino, seguito dal Pianrosso di Ciacci Piccolomini d’Aragona, con 378+ punti, al terzo posto, un pari merito, per il Brunello di Montalcino 2012 Poggio di Sotto (377+ punti) e Tenuta Greppo Biondi Santi (377). A seguire, fuori dal podio, si piazza Siro Pacenti, con il Brunello Vecchie Vigne (374++), Mastrojanni, con il Brunello “base”, a 371+ punti, e la selezione Vigna Loreto, con 370+ punti; conquistano 370 punti, il Brunello Uccelliera e la selezione Pelagrilli di Siro Pacenti; a chiudere la top 10, il Brunello 2012 de La Gerla (368++) e la Fattoria dei Barbi (368). Dopo “Benvenuto Brunello”, si apre adesso il periodo importante in cui i critici assegnano i punteggi ai vini usciti in gennaio sugli scaffali di tutto il mondo: a fare notizia, nel territorio del Brunello, sono proprio gli assaggi dei guru del vino, coloro che, con i propri punteggi, possono davvero fare la differenza. Un momento topico per i produttori che attendono speranzosi delle buone recensioni, ma anche per collezionisti, appassionati e consumatori, che, nelle “classifiche”, trovano un punto di riferimento importante nella guida ai propri acquisti.

02 • 03 • 2017
Montalcino news

“Se vi piacciono i Sangiovese eleganti ma al tempo stesso longevi, allora riempite la vostra cantina di Brunello di Montalcino 2012”. Con queste poche ma semplici ed efficaci parole Kerin O’Keefe, italian editor di “Wine Enthusiast” dal 2013, ha recensito la vendemmia 2012 del “re” del Sangiovese. Dei 140 assaggi, 88 etichette hanno ricevuto 90 punti e oltre e, tra queste, ben 20 hanno superato i 94 punti. All’apice della classifica Cellar Selection (vini da collezionare) si piazza il Brunello Madonna delle Grazie de Il Marroneto con 99 punti seguito a quota 98 dal Conti Costanti e, sull’ultimo gradino del podio, con 97 dal Brunello Montosoli by Altesino. Seguono al n. 4 della classifica, ex aequo con 96 punti i Brunello di Montalcino 2012 di Baricci, Tenuta Greppo Biondi Santi, Le Chiuse e Le Potazzine. Con 95 punti ci sono i Brunello di Abbadia Ardenga (Vigna Piaggia) come Editors’ Choice, assegnata a quei vini che coniugano un prezzo competitivo con qualità uniche tali da meritare una speciale attenzione, Armilla, Ciacci Piccolomini d’Aragona, Ciacci Piccolomini d’Aragona (Vigna di Pianrosso), Fuligni, Il Marroneto, L’Aietta e Ridolfi Mercatale. Si aggiudicano, poi, 94 punti I Brunello 2012 di Altesino, Gianni Brunelli, Lisini, Poggio di Sotto e Ruffino - Greppone Mazzi.

Focus - Tutti i punteggi di Kerin O’Keefe
99. Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2012
98. Conti Costanti Brunello di Montalcino 2012
97. Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012
96. Baricci Brunello di Montalcino 2012
96. Biondi Santi Brunello di Montalcino 2012
96. Le Potazzine Brunello di Montalcino 2012
96. Le Chiuse Brunello di Montalcino 2012
95. Abbadia Ardenga Brunello di Montalcino Vigna Piaggia 2012
95. Fuligni Brunello di Montalcino 2012
95. Ridolfi Brunello di Montalcino Mercatale 2012
95. Il Marroneto Brunello di Montalcino 2012
95. L’Aietta Brunello di Montalcino 2012
95. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino 2012
95. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso 2012
95. Armilla Brunello di Montalcino 2012

02 • 03 • 2017
Montalcino news

Benvenuti nel mondo della “Brunellomania”. Così Monica Larner, corrispondente in Italia per Robert Parker, il guru americano della critica enologica mondiale, creatore di una delle sue pubblicazioni più autorevoli, “The Wine Advocate”, capace di rendere immortale un vino, definisce il “fermento” che il “re” del Sangiovese crea intorno a sé. Dopo gli strabilianti punteggi assegnati all’annata 2010, Larner spiega quanto Montalcino ed il suo vino abbiano avuto modo di ampliare le proprie prospettive e crescere in fama e sui mercati. Con la vendemmia 2012, Larner conferma le aspettative di un’altra ottima annata assegnando punteggi eccezionali. Conferma strepitosa per Il Marroneto Madonna delle Grazie che sfiora questa volta la perfezione e conquista 99 punti. Seguono la Riserva 2011 Col d’Orcia con 97 punti, a 96+ la Riserva Poggio di Sotto 2011 e il Brunello 2012 Le Potazzine, mentre conquistano 96 punti il Tenuta Nuova 2012 di Casanova di Neri,  Il Marroneto 2012 e Uccelliera Brunello 2012.

 

Focus - Tutti i punteggi

99. Il Marroneto Brunello di Montalcino Madonna Delle Grazie 2012

97. Col d’Orcia Brunello di Montalcino Riserva Poggio al Vento 2010

96+. Poggio di Sotto Brunello di Montalcino Riserva 2011

96+. Le Potazzine Gorelli Brunello di Montalcino 2012

96. Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012

96. Il Marroneto Brunello di Montalcino 2012

96. Uccelliera Brunello di Montalcino 2012

95+. Il Poggione Brunello di Montalcino 2012

95. Castello Banfi Brunello di Montalcino Riserva Poggio alle Mura 2011

95. Agostina Pieri Brunello di Montalcino 2012

95. Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012

95. Poggio Antico Brunello di Montalcino Altero 2012

95. Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2012

94+. Argiano Brunello di Montalcino 2012

94+. Castiglion del Bosco Brunello di Montalcino Campo del Drago 2012

94+. Donatella Cinelli Colombini Brunello di Montalcino Prime Donne 2012

94+. La Torre Brunello di Montalcino 2012

94+. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2012

94+. Voliero Brunello di Montalcino 2012

94. Caparzo Brunello di Montalcino Riserva 2011

94. Castiglion del Bosco Brunello di Montalcino Riserva Millecento 2011

94. Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino Riserva 2011

94. Canalicchio di Sopra Brunello di Montalcino 2012

94. Castello Banfi Brunello di Montalcino Poggio alle Mura 2012

94. Castello Romitorio Brunello di Montalcino Filo di Seta 2012

94. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso 2012

94. Giodo Brunello di Montalcino 2012

94. Mastrojanni Brunello di Montalcino 2012

94. San Filippo Brunello di Montalcino le Lucére 2012

94. Tassi Brunello di Montalcino Franci 2012

94. Valdicava Brunello di Montalcino 2012

93+. Podere le Ripi Brunello di Montalcino Riserva Lupi e Sirene 2011

93+. Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino Vigna del Fiore 2012

93+. La Serena Brunello di Montalcino 2012

93. San Felice Brunello di Montalcino Riserva Campogiovanni Il Quercione 2011

93. Val di Suga Brunello di Montalcino Vigna del Lago 2011

93. Altesino Brunello di Montalcino 2012

93. Camigliano Brunello di Montalcino Paesaggio Inatteso 2012

93. Casanova di Neri Brunello di Montalcino 2012

93. Castello Romitorio Brunello di Montalcino 2012

93. Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino 2012

93. Donatella Cinelli Colombini Brunello di Montalcino 2012

93. Fattoria dei Barbi Brunello di Montalcino 2012

93. Fossacolle Brunello di Montalcino 2012

93. La Madonna Brunello di Montalcino Madonna Nera 2012

93. Le Ragnaie Brunello di Montalcino Fornace 2012

93. Luce della Vite Brunello di Montalcino 2012

93. Poggio Antico Brunello di Montalcino 2012

93. Renieri Brunello di Montalcino 2012

93. Tassi Brunello di Montalcino 2012


 

01 • 03 • 2017
Montalcino news

Il Brunello 2012? una “Rockstar”. Così James Suckling, il critico più seguito dell’enologia mondiale, lo scorso autunno, aveva commentato l’annata che sarebbe presto arrivata sugli scaffali di tutto il mondo, dopo le prime 100 etichette degustate aggiungendo di essere rimasto “piacevolmente colpito dalla qualità: è un’annata che si avvicina molto alla “leggendaria” del 2010 e a quella altrettanto speciale del 2004. I frutti sono vibranti, gli aromi intensi, l’acidità è vivace e i tannini sono ultrafini. A dimostrazione della qualità, ho premiato ben 26 bottiglie con 95 e più punti. Nonostante l’annata particolarmente calda, come il 2011 - continua - i produttori hanno meglio compreso come gestire le uve, e non ci sono, nei vini, frutte “troppo cotte” e le caratteristiche troppo alcoliche che hanno afflitto molti Brunello 2011”. Dopo i secondi 100 assaggi fatti in gennaio a Montalcino, nei primi posti della sua classifica personale mette anche, con 98 punti su 100, il massimo assegnato alla vendemmia 2012, il Brunello Le Lucère di San Filippo, seguito, a 96 punti, dal Brunello Lazzeretti. Con 95 punti sono molte le etichette in classifica: il Brunello “Assunto” di Bellaria, Collosorbo, Celestino Pecci, Cordella, Oliveto, Sesta di Sopra e Siro Pacenti “Vecchie Vigne”.

Focus - Tutti i punteggi di James Suckling

98. Livio Sassetti Brunello di Montalcino 2012

98. San Filippo Brunello di Montalcino Le Lucère 2012

97. Ciacci Piccolomini D’Aragona Brunello di Montalcino Pianrosso 2012

97. Altesino Brunello di Montalcino Montosoli 2012

96. Casanuova Delle Cerbaie Brunello di Montalcino 2012

96. Lazzeretti Brunello di Montalcino 2012

96. Valdicava Brunello di Montalcino 2012

96. La Magia Brunello di Montalcino 2012

96. Giodo Brunello di Montalcino 2012

96. La Rasina Brunello di Montalcino 2012

96. Argiano Brunello di Montalcino 2012

96. Castiglion Del Bosco Brunello di Montalcino 2012

96. Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012

95. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Pelagrilli 2012

95. Bellaria Brunello di Montalcino Assunto 2012

95. Collosorbo Brunello di Montalcino 2012

95. Celestino Pecci Brunello di Montalcino 2012

95. Cordella Brunello di Montalcino 2012

95. Oliveto Brunello di Montalcino 2012

95. Sesta di Sopra Brunello di Montalcino 2012

95. Siro Pacenti Brunello di Montalcino Vecchie Vigne 2012

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

20 • 02 • 2017

Sabato 18 febbraio si è tenuto a Cagliari un interessantissimo seminario dedicato ad uno dei vini italiani più conosciuti al mondo: sua maestà il Brunello di Montalcino.

La serata curata dalla Fondazione Italiana Sommelier Sardegna ha avuto la collaborazione di diverse aziende che hanno voluto intervenire con le anteprime dell’annata 2012. Relatore della serata Paolo Lauciani, famoso sommelier nazionale, noto al grande pubblico per le sue numerose collaborazioni televisive.

Il Brunello di Montalcino nasce nel 1888 ad opera della famiglia Biondi Santi che ancora detiene lo scettro della tradizione. Diventa D.O.C. nel 1966, per poi divenire la prima D.O.C.G. italiana nel 1980. Abbiamo citato Biondi Santi come tradizione, ma senza l’apporto di Castello Banfi molto probabilmente questo vino non avrebbe avuto grande risonanza internazionale. Banfi rappresenta la modernità: investimenti internazionali, grandi appezzamenti (2830 ha acquistati fra gli ani ‘70 e ‘80) e vini più in linea col gusto internazionale. A proposito di investimenti, nel 1967 comprare un ettaro in questi territori costava l’equivalente di 16.000,00 Euro, oggi il costo medio è di 400.000,00 Euro, un incremento di valore che pochi investimenti riescono a dare. I vigneti dedicati alla D.O.C.G. sono 2.100 ha con 250 produttori di cui 208 imbottigliatori.

Spesso si parla di questo vino in modo generico, non tenendo conto che questo territorio produce diverse nicchie in base alla microzona di produzione e che purtroppo in etichetta non troviamo indicate. Il terreno varia nella conformazione degli strati, alternando galestro, alberese e marne argillose in modo differente. Oltretutto siamo anche in presenza di microambienti climatici determinati da diversi orientamenti e altitudini. Semplicisticamente possiamo dire che a Nord troviamo vini profumati e robusti di corpo, ad Ovest vini saporiti e longevi, a Sud vini che sviluppano alcolicità e ad Est vini schietti dai caratteri profondi. Si è parlato di annate, in particolare quelle a cinque stelle come l’ultima in uscita, ovvero la 2012, ma anche le altre recenti che non sono state inferiori a qualità come 2010, 2007 e 2006. Adesso non ci resta che aspettare di degustare la 2015 ancora in fasce, che è considerata un’altra top. Tornando alla 2012, è stata un’annata caratterizzata da un inverno rigido e nevoso, con primavera relativamente calda e un estate calda con poche precipitazioni.

 

Abbiamo avuto il piacere di testare in anteprima per la Fondazione Italiana Sommelier Sardegna:

Brunello di Montalcino 2012 - Caprili

Brunello di Montalcino Bramante 2012 - San Lorenzo

Brunello di Montalcino 2012 - Tenuta le Potazzine

Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012 - Casanova di Neri

Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2012 - Tiezzi

Brunello di Montalcino Vigna di Pian Rosso 2012 - Ciacci Piccolomini d’Aragona

Brunello di Montalcino Poggio alle Mura Riserva 2011 - Banfi (annata quattro stelle)

 

Inoltre:

Brunello di Montalcino Vigna del fiore 2011 -Fattoria dei Barbi (annata quattro stelle)

Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2006 - Col d’Orcia

Tutte grandi espressioni del territorio da degustare e da vivere più che da essere raccontate.

15 • 02 • 2017
GardiniNotes-The Wine Killer

SANGIOVESE 100%

The Brunello di Montalcino, DOCG since 1980, is produced in Tuscany about 40 km south of Siena, in the area of Montalcino. The wine takes its name from this Unesco World Heritage Site. The Montalcino area is made up of about 24,000 hectares, although only 15% of these are dedicated to grape cultivation. The great Sangiovese variety, from which Brunello of Montalcino is made, is very sensitive to the land on which it is grown. Here in Montalcino several different geological typologies intersect, such as clay, tuff, and so-called original rocks, limestone and marl. These last two are found at the higher elevations.

The higher location of the plants, together with a rich mosaic of variables, have determined the character of this Brunello, since its origin. The plants in the territory of Montalcino grow at elevations that range from about 120 to 650 meters above sea level. The cultivation area can be divided into four sub-zones, oriented according to the cardinal directions. The most utilized method of vine training is that of spurred cordon. The Mediterranean climate tends to be dry, although some inflections of the continental climate are present. The nearby Monte Amiata often helps mitigate meteorological events of great intensity.

In the cantina, the Brunello di Montalcino typically brings together several plots located in different areas of the cultivation zone to guarantee a wine not too homogeneous nor too distinguished by a single cru. Recently however, numerous agencies have developed a concept of viticulture that privileges wines obtained from a single vineyard, beyond the average geographical placement. The aging of the Brunello di Montalcino takes place in wood for at least two years during which the producer may choose the dimensions of the barrels. This is followed by 4 months in the bottle. In order to earn the distinction of riserva, the wine must be age for six years, subject to a period of at least two years of maturation in wood.

2012 VINTAGE

To clarify; this was a very good vintage in which a cold winter and a very hot summer - though rainy before the harvest - yielded very clear outcomes. The great result was uniform on all the slopes, even where the southern part has always been more temperate and the plants already accustomed to the intense summer heat. Even if it is likened to another recent and very good vintage, that of 2010, the record still goes to 2012, by virtue of a lower characteristic mass that is amply compensated by a great finesse and elegance.

96/100 Brunello di Montalcino DOCG Pianrosso 2012

CIACCI PICCOLOMINI D’ARAGONA Aromas of red - red like the strawberry and sour cherry that dominate on the nose, recurring precisely in the mouth, taking off with a sweet and slightly round dimension that recalls strawberry, and then tapering off on the tonality of pomegranate and rhubarb. A spicy complexity with a touch of star anise. Powdery tannins.

09 • 02 • 2017
DOCTOR WINE

Fine Gennaio, ci rechiamo a Montalcino per assaggiare le nuove annate commercializzate quest’anno: Brunello 2012 e Brunello Riserva 2011. Dopo le prime impressioni dell'autunno scorso ora possiamo tirare delle conclusioni più precise che comunque non si discostano da quelle di qualche mese fa. La divisione in fasce, la forbice qualitativa che si allarga tra i produttori hanno trovato conferma in questo giro degustativo che ha visto assaggiati oltre 140 Brunello 2012, 40 selezioni 2012, 30 riserve 2011, alcuni Brunello 2011 immessi solo ora sul mercato e infine due riserve 2010.

 

Le belle notizie vengono dall’annata 2012, che ha dato un'ottima prova di sé, con una media qualitativa elevata e molte punte di qualità eccelsa. Un'altra considerazione va fatta sul crescente numero di selezioni presenti in degustazione. Mi piace questa new age che spero vada a limitare il numero delle riserve, che sebbene sia una tipologia classica, non permette all’appassionato di comprendere le tante sfaccettature dell’universo Brunello. In realtà non capisco perché alcuni produttori siano contrari all'idea di zonazione del territorio di Montalcino. Se fai un cru aziendale è chiaro che ritieni quella vigna migliore o almeno diversa dalle altre che possiedi, tanto da farne un vino indipendente. Di fatto stai mappando e zonando la tua azienda, quindi perché sei contrario alla zonazione del territorio? Mistero del Brunello.

Un'altra novità lampante è che sul territorio è in atto un'innovazione-rivoluzione silenziosa che pone nuovi orizzonti, estremamente interessanti, al futuro del Brunello. Un numero sempre crescente di produttori ha accettato la sfida del tempo all’olfatto del Brunello. Stanno cercando di “allungare temporalmente” la vita del marcatore olfattivo più riconoscibile del Brunello che è rappresentato dalla ciliegia variamente declinata. Questa ricerca non nega le note più classiche floreali, di tabacco e di sottobosco autunnale, ma cerca solo di posticiparle nella loro veemenza a qualche anno dopo la commercializzazione del vino. Una sfida che coinvolge anche noi degustatori che dovremo cambiare alcuni parametri olfattivi della valutazione organolettica. Quello che trovo interessante è che questa ricerca vede impegnati produttori con stili di invecchiamento molto diversi tra loro. Su un concetto così innovativo sì che mi sembra giusto parlare di innovatori e tradizionalisti e non su quella trita distinzione fatta tra chi usa botti piccole e chi grandi.

Chiudo per dire che ritengo troppo elevato il numero di riserve 2011 presentate, la maggior parte di poco interesse e solo poche intriganti. Il 2011 non è annata da riserva, salvo in alcune zone ben circoscritte.

Qui sotto una carrellata di Brunello che ci hanno colpito, partendo dai "base" 2012, quindi le Selezioni della stessa annata e poi qualche riserva.

Brunello di Montalcino 2012

97

  • Argiano
  • Poggio di Sotto

96

  • Biondi Santi Il Greppo 2012
  • Giodo
  • San Polo

95

  • Caprili
  • Ciacci Piccolomini
  • Fanti
  • Pietroso
  • San Carlo
  • Valdicava

94

  • Canalicchio di Sopra
  • Fattoi
  • Fuligni
  • Lisini
  • Matè
  • Poggio Antico
  • Uccelliera

93

  • Bosco di Grazia
  • Casanova di Neri
  • La Fortuna
  • Le Chiuse
  • Madonna Nera
  • Piancornello
  • Salicutti
  • Sassodisole
  • Ventolaio

Brunello di Montalcino Selezione 2012

97

  • Caparzo, La Casa
  • Siro Pacenti, Vecchie Vigne

96

  • Casanova di Neri, Tenuta Nuova  
  • Le Ragnaie, Vigne Vecchie
  • Tassi, Franci

95

  • Altesino, Montosoli
  • Il Marroneto, Madonna delle Grazie
  • La Fortuna, Giobi
  • Mastrojanni, Vigna Loreto
  • Poggio Antico, Altero
  • San Polino, Helichrisum
  • Silvio Nardi, Poggio Doria
  • Tiezzi, Vigna Soccorso

94

  • Camigliano, Passaggio Inatteso
  • La Fornace, Origini
  • Rodolfo Cosimi, Bramante
  • Ventolaio, Il Colle del Fante

93

  • Castello Romitorio, Filo di Seta
  • Ciacci Piccolomini, Pian Rosso
  • Villa i Cipressi, Zebras

92

  • Cava d’Onice, Colombaio
  • San Filippo, Le Lucere

Brunello di Montalcino Riserva 2011

95 - Banfi, Poggio alle Mura Riserva

93 - Luca Brunelli, Riserva

Brunello di Montalcino Riserva 2010

97 - Col d’Orcia, Poggio al Vento

93 - Sassodisole, Riserva

08 • 02 • 2017
MAGAZINE MEREGALLI

Nel mese di febbraio di ogni anno, a MONTALCINO si svolge una importante manifestazione denominata BENVENUTO BRUNELLO, CIACCI PICCOLOMINI D'ARAGONA vi aspetta il 20 Febbraio per una degustazione esclusiva all'interno della Tenuta.

Il prossimo 20 Febbraio l'appuntamento è a Montalcino dalle ore 11.00 alle 18.00 presso l'azienda Ciacci Piccolomini d’Aragona che ha il piacere di invitare tutti i suoi agenti e clienti alla degustazione in anteprima del Brunello di Montalcino. Special Guest: Champagne Ayala, Fentimans Soda e Jacopo Poli Distillerie.

CIACCI PICCOLOMINI D'ARAGONA

Località Molinello, 53024 Montalcino SI - Italia

Tel.+39 0577 835616

03 • 02 • 2017
Bibenda

Ci sono passioni che rendono straordinaria la vita delle persone, veramente degna di essere vissuta: una delle più grandi è sicuramente lo sport. Alcuni di noi lo praticano per il puro piacere, per la magnifica sensazione di benessere che ci regala, altri, molto più fortunati, ne fanno ragione di vita e raggiungono traguardi che restano nella storia. E quando queste persone, dopo anni di successi, si dedicano ad altre attività, lo fanno di solito con la stessa grande passione che li ha spinti verso l’eccellenza..è il caso di Paolo Bianchini, ex ciclista ora alla guida dell’azienda di Montalcino Ciacci Piccolomini d’Aragona e Francesco Moser, uno dei più grandi nomi del ciclismo a livello mondiale che conduce l’azienda di famiglia Cantine Moser.

Due passioni che potrebbero sembrare in netto contrasto tra di loro ma che, invece, rappresentano al meglio che l’impegno, la dedizione ed un corretto gioco di squadra permettono all’uomo di raggiungere sempre grandi obiettivi.

Condotti da Paolo Lauciani , accompagnato da Paolo Bianchini e Francesco Moser, degusteremo:




per Cantine Moser
Trento doc 51,151 Brut
Trento doc Rosè Extra Brut
Moscato Giallo igt delle Dolomiti
Riesling igt delle Venezie


per Ciacci Piccolomini d’Aragona
Rosso di Montalcino Rossofonte doc 2014
Ateo Sant’Antimo doc 2014
Brunello di Montalcino docg 2011
Brunello di Montalcino Pianrosso docg 2010

27 • 01 • 2017
MAGAZINE MEREGALLI

Ciacci Piccolomini D'Aragona, un nome che ha lasciato una traccia profonda nella storia, una famiglia che ha dato i natali a Enea Silvio Piccolomini (Papa Pio II°) lasciando segni tangibili della sua importanza su tutto il territorio senese e su buona parte della Toscana. Nel 1985 con l’estinguersi del Casato, la proprietà è passata in eredità a Giuseppe Bianchini e alla sua famiglia i quali hanno raccolto il patrimonio storico: da allora portano avanti, con determinazione, le tradizioni e la cultura a loro tramandate. L’ Azienda comprende una estensione di circa 200 ettari di cui 53 Ha coltivati a vigneti, 40 Ha ad oliveti, i rimanenti tra seminativo, bosco e pascolo. Nelle antiche cantine della tenuta riposano i migliori cru di Brunello di Montalcino, provenienti dai vigneti dell’Azienda, che acquistano con il tempo quelle caratteristiche di finezza ed eleganza che li distinguono.

La ricerca costante di qualità impone un controllo assiduo delle varie fasi di vinificazione, dal momento dell’arrivo delle uve in cantina, alla fermentazione malolattica e durante il lungo periodo della maturazione in botte. Si ottiene così un Brunello di Montalcino austero e dalle caratteristiche organolettiche spiccate. L’attenzione verso un mercato sempre più esigente ha portato la Famiglia Bianchini a dedicare una parte della produzione alla maturazione dei vini in piccole botti di rovere dando la prevalenza a uve scelte di Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.

Abbiamo chiesto a Paolo Bianchini di raccontarci un po' di lui e della sua azienda:

Chi sei?  Una persona semplice, attaccata al territorio che con amore porta avanti il suo lavoro. Da sempre la mia grande passione  è la bici.

Il tuo abbinamento cibo/vino preferito? Fiorentina e Brunello di Montalcino 

Il tuo ristorante preferito? Amo molto la cucina tradizionale, quella che mi rimanda ai sapori e profumi di quando ero piccolo.

I tuoi dieci vini della vita? E’ difficile dare una risposta precisa. Ogni occasione importante della mia vita è stata celebrata aprendo una grande bottiglia! Sicuramente i vini della nostra terra sono stati e saranno i protagonisti assoluti per tutti gli eventi da ricordare. Ma essendo un amante di Grandi Vini Rossi direi anche  barolo e  amarone. Inoltre sono un grande estimatore dei vini della zona di Bordeaux.  Ultimamente però mi capita spesso aprire bottiglie di cui non so molto per scoprire paesi che non conosco e per imparare qualcosa di nuovo…

Il tuo vino quotidiano?  Dipende dall’umore! Se sono e felice un vino fresco, una bollicina. Se la giornata è stata faticosa, un vino d’annata per consolarmi. Per le grandi occasione un BRUNELLO DI MONTALCINO! 

Il vino che vorresti ardentemente ma che non hai ancora avuto? Un Brunello di Montalcino 1961 , vi assicuro un’ottima annata ( è il mio anno di nascita)!

Tre persone del vino alle quali senti di dovere molto: GIUSEPPE BIANCHINI, mio padre – mi ha trasmesso la passione per questo mondo e per questa terra GIUSEPPE MEREGALLI – per la stima e fiducia che mi ha dato in un momento particolare della mia vita JAMES SUCKLING – pioniere di Montalcino che ha portato il Brunello e Montalcino ai vertici mondiali del mondo enologico. 

Cosa detesti nel mondo del vino? L’improvvisazione e le mode.

Qual è il vostro prodotto più venduto in Italia?  Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino E all’Estero? Rosso di Montalcino e Brunello di Montalcino 

Dopo l’Italia  il mercato più importante per la toscana ad oggi? Nonostante un buon incremento negli ultimi anni in Europa, gli Stati Uniti sono da sempre un punto di riferimento importante.

Come si sono evoluti i gusti dei consumatori negli ultimi anni?  Il consumatore finale di oggi è preparato. C’è molta più curiosità nello scoprire come un prodotto nasce e poi si evolve. Fortunatamente torniamo a degustare vini che esprimono al meglio la territorialità.

Il vino che meglio rappresenta “l’anima riconoscibile” di Ciacci Piccolomini?  Il BRUNELLO DI MONTALCINO RISERVA VIGNA DI PIANROSSO SANTA CATERINA D’ORO è il prodotto che esprime al massimo il nostro territorio ed il nostro modo di fare vino. La qualità delle uve destinata a questa tipologia, prodotta solo nelle annate migliori, viene determinata inizialmente con una rigorosa selezione manuale nei vigneti di Pianrosso, seguita successivamente da una lunga macerazione sulle vinacce e da un prolungato affinamento in botte e in bottiglia. Con mia sorella abbiamo deciso di dedicare questo vino a nostro padre.

Tre motivi per vedere Montalcino: Per i paesaggi che riscaldano il cuore, per l’atmosfera di famiglia che si respira e chiaramente per un bel Bicchiere di Brunello di Montalcino!

23 • 01 • 2017
Wine Enthusiast

Defying the intense heat of the growing season, many 2012 Brunellos have the vibrancy usually found in cooler vintages. They boast juicy red berry, noble tannins and impeccable balance that will allow them to age well for years. Out of the 140 Brunello 2012s I’ve tasted so far, 88 wines were rated 90 points or higher, with 20 earning 94 points or above. This vintage marked a return to finesse, enticing aromas and generally lower alcohol levels when compared to other recent releases.

The 2012s even have more consistent quality across the denomination than the highly acclaimed 2010s. The latter were a mixed bag divided between majestic wines boasting structure and finesse, and subpar wines marred by low acidity, cooked fruit and alcohol of 15% abv or more.

Quality is more uniform in 2012, but in terms of weather, 2012 was an undeniably difficult year. Unstable conditions included a cold, wet winter and an extremely hot, dry summer marked by late rains. But the extended heat wave was gentler on the grapes than the turbulent temperature changes of other past vintages.

According to Andrea Costanti of the Conti Costanti estate, “Unlike 2011, when scorching temperatures came on suddenly in August and left the grapes defenseless to adjust to the extreme heat, in 2012 the entire summer was hot and dry, so the grapes had the whole growing season to adapt. Grape quality was outstanding, with small bunches and small berries, which are ideal for Sangiovese.”

Constanti continued, “2012 was a great vintage in this part of the growing zone, where high vineyard altitudes generated fresher temperatures,” adding that in order to retain fresh acidity, he harvested a bit earlier than usual, starting on September 20th. The estate, which only makes a riserva bottling in exceptional vintages, will be releasing a 2012 riserva next year.

Though quality is high, quantity isn’t. 2012 will be remembered as the smallest crop in the last ten years, a result of heat and intense drought that reduced yields. Overall production was down 14% compared to 2011, but many producers have told me their production was far lower. “I had about 30% less grapes than normal in 2012,” says Costanti.

Due to low yields, producers performed less grape thinning than normal—a major factor in the finesse and balance behind many of the 2012s. Over the last two decades in Montalcino and other parts of Italy, excessive grape thinning combined with the hotter summer temperatures has often resulted in wines with lower acidity and higher alcohol levels. Excessive hang time—letting the grapes stay on the vine too long to try to further increase polyphenolic ripening for concentration—is another practice that proved especially detrimental in 2012.

“2012 was definitely a grape grower’s vintage, because what you did or didn’t do in the vineyards made all the difference,” said Filippo Paoletti, the winemaker at leading estate Lisini. “The intense, prolonged heat and drought of 2003 caught us all off guard, but at least we learned and were better prepared in 2012. Leaf canopy management was crucial, as was working the soil to keep churning up the humidity below.

“And harvest time was critical for acidity levels. I actually did two separate harvests, seven days apart. The earliest one was to capture fresh acidity and the later one for phenolic ripeness, color and structure,”

Paoletti and other producers point out that younger vines whose roots couldn’t reach the moisture below the surface suffered the most.

 

Less suitable parts of the growing zone, especially vineyards in lower altitudes, also suffered in 2012. It’s no coincidence that almost all of the highest scoring wines come from estates with the highest altitude vineyards around the town of Montalcino and around Sant’Angelo in Colle, where evening breezes cooled the grapes.

Although some of the just released Brunellos reflect the torrid temperatures by displaying evident alcohol and lower acidity, they are fortunately a minority. Overall, 2012 is a Sangiovese lover’s vintage. Here are 20 of my top-rated selections to date:

 

 

2012 Brunello di Montalcino: 20 Top-Rated Wines

 

Il Marroneto Madonna delle Grazie (Leonardo LoCascio Selections–The Winebow Group); $200, 99 points, Cellar Selection

 

Conti Costanti (Empson USA); $95, 98 points, Cellar Selection

 

Altesino Montosoli (Leonardo LoCascio Selections–The Winebow Group); $125, 97 points, Cellar Selection

 

Baricci (K&L Wine Merchants); $50, 96 points, Cellar Selection

 

Biondi Santi; $NA, 96 points, Cellar Selection

 

Le Chiuse (Frederick Wildman & Sons); $65, 96 points, Cellar Selection

 

Le Potazzine (Skurnik Wines); $85, 96 points, Cellar Selection    

 

Abbadia Ardenga Vigna Piaggia (Peter Warren Selections); $65, 95 points, Editors’ Choice          

 

Armilla (Omniwines Distribution); $63, 95 points

 

Ciacci Piccolomini d’Aragona (Indigenous Selections); $70, 95 points, Cellar Selection

 

Ciacci Piccolomini d’Aragona Vigna di Pianrosso (Indigenous Selections); $90, 95 points, Cellar Selection

 

Fuligni (Empson USA); $95, 95 points, Cellar Selection    

 

Il Marroneto (Leonardo LoCascio Selections–The Winebow Group); $80, 95 points, Cellar Selection

 

L’Aietta (Indie Wineries); $75, 95 points, Cellar Selection

 

Ridolfi Mercatale (Wine Wine Situation); $75, 95 points, Cellar Selection

 

Altesino (Leonardo LoCascio Selections–The Winebow Group); $65, 94 points

 

Gianni Brunelli (de Grazia Imports); $65, 94 points

 

Lisini (Soilair Selections); $80, 94 points

 

Poggio di Sotto (Domaine Select Wine & Spirits); $290, 94 points

 

Ruffino Greppone Mazzi (Constellation Brands); $80, 94 points, Cellar Selection

 

04 • 01 • 2017
Wine News

Ogni grande magazine del vino che si rispetti, negli ultimi mesi dell’anno, tira le somme, mettendo in fila i migliori assaggi degli ultimi 12 mesi, prendendo in considerazione bottiglie di tutto il mondo, punteggi, emozionalità e ogni sorta di canone e standard. Anche “Wine Enthusiast” lo fa, con tre classifiche diverse, la “The Enthusiast 100”, la “Top 100 Cellar Selections” e la “Top 100 Best Buys”, dove il vino italiano si comporta, da sempre, egregiamente. 
Ma quali sono state le etichette migliori del Balpaese in assoluto, a prescindere dalle diverse chart? L’unica a poter rispondere, è Kerin O’Keefe, italian editor del magazine Usa dal 2013, e diversi libri sui più importanti terroir italiani alle spalle, da “Franco Biondi Santi. The Gentleman of Brunello” a “Barolo and Barbaresco - The King and Queen of Italian Wine”. Il risultato? Una “Top 12” dominata dal Brunello. Alla posizione n. 1 c’è infatti il Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 2010, con il massimo del punteggio, 100/100, seguito, ex aequo, dal Brunello di Montalcino Baricci Nello Riserva 2010 e dal Brunello di Montalcino Conti Costanti Riserva 2010, con 98 punti.
Quindi, altre 9 etichette tutte a 97 punti: restando nel regno del Sangiovese, ci sono il Brunello di Montalcino Ciacci Piccolomini d’Aragona Pianrosso Riserva 2010, il Brunello di Montalcino Gianni Brunelli Riserva 2010, il Brunello di Montalcino Le Potazzine 2011, il Brunello di Montalcino Poggio di Sotto 2010 ed il Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Riserva 2010. Spazio quindi alle Langhe, con il Barolo Giuseppe Mascarello Villero Riserva 2010 ed il Barolo Cavallotto Vignolo Riserva 2010, ed a due incursioni dal Sud Italia, con il Taurasi Guastaferro Primum Riserva 2006 ed il Terre Siciliane Passopisciaro Contrada R 2013.